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ANCE E CONFINDUSTRIA MOLISE: FAVOREVOLI AD UNA POLITICA CHE CAMBIA IL MODO DI GOVERNARE 

21 gennaio 2014

Dopo le dichiarazioni fatte nei giorni scorsi dal Presidente di Confindustria Mauro Natale, è intervenuto il collega, neoeletto presidente dell’ANCE Molise, costola di Confindustria, Umberto Uliano.

 

“L’ANCE Molise con me, e nella presidenza precedente con Edoardo Falcione, si è sempre dichiarata contraria alla politica assistenzialista messa in atto dal precedente governo regionale. Per troppi anni si sono spesi fiumi di risorse pubbliche in attività imprenditoriali partecipate dalla regione, senza assicurarne una ristrutturazione adeguata alla concorrenza e soprattutto gravando sul bilancio della regione in modo del tutto improprio, cioè a scapito di tantissime altre aziende molisane che regolarmente, seppure con difficoltà, resistono sul mercato garantendo occupazione e produzione.

 

Le risorse destinate alle aziende partecipate sarebbero state molto utili, ad esempio, per attenuare l’impatto negativo che oggi la crisi sta avendo nel settore dell’edilizia, destinandole a realizzare opere infrastrutturali delle quali il Molise ha un forte bisogno. Penso alle opere di consolidamento del suolo, a quelle per la sicurezza stradale, a quelle per l’elettrificazione della linea ferroviaria di collegamento con Roma e a tante altre ancora.

 

Tali progetti avrebbero consentito al Molise di recuperare un gap infrastrutturale importante, ai cittadini di godere di servizi più efficienti, alle imprese di godere di un contesto più competitivo e quindi di lavorare e mantenere un’occupazione stabile sul territorio.

 

Noi imprenditori, ripeto, lo abbiamo richiesto più volte nel corso degli ultimi dieci anni, avendo su di noi il peso di una tassazione locale tra le più alte d’Italia, che penalizza la necessità che abbiamo di stare sul mercato.

 

Oggi ci auguriamo che questo tentativo di rendere la regione Molise meno costosa e più efficiente vada avanti e venga portato a termine più velocemente possibile. E’ l’unico modo - questo - che conosciamo e che rivendichiamo per dare una mano a tutte le imprese sul territorio”.

 

Dal canto suo, il Presidente Mauro Natale ribadisce oggi quanto già espresso qualche giorno fa, in una serie di note inviate agli organi di informazione.

 

“Suscita forte indignazione  - scrive in una nota Mauro Natale, Presidente di Confindustria Molise -  chi strumentalizza l’angoscia dei lavoratori per giustificare la presenza della Regione nelle aziende partecipate e, con essa, le azioni poste in essere che hanno visto, nel passato, ingenti quantità di risorse pubbliche destinate ad interventi di “recupero” di tali realtà.

 

E’ palese - scrive Natale - che le risorse immesse dalla Regione in queste società non sono servite né per ristrutturare le medesime, rendendole appetibili sul mercato (tant’è che non si trovano acquirenti disposti a subentrare nella proprietà), né per garantire ai lavoratori un’occupazione sicura, dato che gli stessi, ancora una volta rischiano di trovarsi senza lavoro.

 

Non è serio- ha aggiunto il Presidente degli Industriali - tentare di scuotere le coscienze per spingere a voler riconfermare un modello assistenzialistico dal quale, invece, dobbiamo, con urgenza, allontanarci.

 

Ciò premesso, partecipo al dramma delle centinaia di lavoratori che stanno perdendo o hanno già perso il posto di lavoro, affermando la necessità di un impegno corale della classe dirigente, in primo luogo della Regione, per superare questa che oggi è diventata un’ emergenza sociale, da trattare in quanto tale.

 

Si badi bene, però, che “lavoratori in emergenza sociale, da assistere” non sono solo i dipendenti delle aziende partecipate dalla Regione, ma sono, senza distinzione,tutti coloro che oggi la crisi economica ha posto in difficoltà e sui quali l’interesse mediatico non è ugualmente alto.

 

A mio avviso, con questo governo regionale si sta attuando finalmente, con coraggio e determinazione, un’azione politica incentrata sulla tutela del bilancio della regione, per troppo tempo abusato in nome della salvaguardia dell’occupazione dei lavoratori Gam, Zuccherificio e tanti altri ancora.

 

Oggi, tutti costoro - come ho più volte detto - si ritrovano a subire i danni di scelte politiche inadatte e sostanzialmente inutili, che sarebbero dovute servire a garantire loro non qualche stipendio, bensì un’occupazione sicura e duratura. Così non è stato, e quindi ora l’idea del governo regionale di recuperare la Gam nella forma delle cooperative mi sembra una strada plausibile, anche se vanno valutati molti aspetti, primo fra tutti quello del management aziendale.

 

Un discorso analogo anche per lo Zuccherificio e la ITTIERE: bisogna andare nella direzione della diminuzione assoluta dei costi di questa regione, ed quindi è doveroso, per noi di Confindustria, che non si scelga di entrare con soldi pubblici nel capitale sociale della ITTIERRE e che si vogliano vendere le quote dello Zuccherificio.

 

Solo da questo tipo di politica, volta alla tutela dei cittadini contribuenti, può derivare una riduzione del carico fiscale che grava sulle persone e sulle imprese ed un recupero di competitività del territorio tutto, rendendolo finalmente attrattivo”.

 

Era chiaro a tutti che, quanto prima, queste aziende (GAM, ZUCCHERIFICIO) sarebbero collassate, perché sono state a lungo manovrate in maniera impropria e soprattutto ne sono stati taciuti i pericoli, sia ai lavoratori che ai cittadini onesti.

Fuor di metafora, in queste due situazioni la Regione negli anni passati ha investito ingenti quantità di risorse pubbliche (derivanti dal bilancio e dunque dalle tasse di tutti i contribuenti molisani) senza assicurarsi che le medesime sarebbero servite per recuperare nel lungo periodo queste due aziende, assicurandone la produzione e l’occupazione. Oggi, di queste scelte, se ne pagano i conti”.

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